Capire il concetto di identità
- Andrea Cataldi

- 10 nov
- Tempo di lettura: 2 min

La nozione di identità è una delle più complesse e centrali in filosofia, psicologia, sociologia e perfino in economia e politica. Vi spiego i diversi livelli, così si può capire davvero che cos’è.
1. Identità in senso filosofico
Dal punto di vista filosofico, identità significa essere sé stessi, cioè ciò che rende una cosa quella cosa e non un’altra. Viene dal latino idem, “lo stesso”. Per Aristotele, ogni ente è se stesso in virtù del principio di identità:
“Ogni cosa è identica a sé stessa: A = A.”
Ma non è solo una questione logica: nel pensiero moderno e contemporaneo (da Kant a Hegel, da Heidegger a Ricoeur), l’identità è anche processo, non solo stabilità. Non è un punto fermo, ma un divenire coerente: restiamo noi stessi pur cambiando. In altre parole: l’identità non è ciò che non cambia, ma ciò che dà continuità al cambiamento.
2. Identità in senso psicologico
In psicologia, l’identità è il senso di sé: la percezione stabile e coerente che ciascuno ha della propria persona nel tempo. È ciò che ti fa dire: “Io sono io. ”Secondo Erik Erikson, si costruisce attraverso le esperienze, le relazioni e le scelte di vita. Comprende:
l’identità personale (chi credo di essere),
l’identità sociale (come mi vedono e riconoscono gli altri),
l’identità narrativa (la storia che racconto di me).
Quando questi elementi si armonizzano, nasce un senso di sé solido e autentico; quando si contraddicono, emergono crisi o conflitti interiori.
3. Identità in senso sociale e culturale
Sul piano collettivo, l’identità è l’appartenenza: ciò che unisce le persone in una comunità, una nazione, una cultura, un ideale. È fatta di lingua, tradizioni, valori, simboli, memoria condivisa.. Ma anche qui non è qualcosa di chiuso: evolve con il tempo, con le influenze esterne, con i nuovi contatti. Una società sana è quella che sa preservare le proprie radici senza smettere di dialogare con l’alterità.
4. Identità in chiave spirituale
Dal punto di vista spirituale, l’identità è riconoscersi nel proprio essere profondo — ciò che resta quando togli tutti i ruoli, i nomi e le maschere. È il punto di contatto tra l’“io” e qualcosa di più grande: Dio, la vita, l’universo, la coscienza. Don Antonio Maione, ad esempio, direbbe:
“Sai chi sei, sei chi sai, sei chi sei. ”Qui l’identità è conoscenza, verità e dovere insieme: conoscere sé stessi per essere pienamente ciò che si è destinati a diventare.




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